Early Vibes sono un’altra stella nascente del firmamento reggae nostrano. Direttamente da Genova e freschi di debutto con l’omonimo album, ci hanno raccontato la loro voglia di mettersi in gioco, il nuovo disco e altri progetti di cantiere.
Ciao ragazzi e benvenuti sul nostro sito.
Ciao a tutti! Grazie per lo spazio concessoci, è un grande piacere.
Come nascono gli Early Vibes?
Gli Early Vibes nascono dall’incontro casuale di tre persone, (Francesco alla voce, Daniele alla batteria e Tomaso alla chitarra), e dalla grande voglia di fare Reggae, da qui la scelta di ripercorrere il passaggio tra il Rocksteady e il Roots, ovvero l’Early Reggae.
Cosa vi ha spinto alla formazione di questo collettivo e alla decisione di questo nome?
Visto che il Reggae richiede un certo numero di strumenti per far si che il sound sia completo, abbiamo iniziato la ricerca di ogni singolo elemento. Così sono entrati nel gruppo Simone alla chitarra ritmica, Toni alle tastiere, Marco al basso, Sara e Veronica alle Voci e cori. Per quanto riguarda il nome, su “Early” non abbiamo avuto problemi perché richiamava il nome dello stile che volevamo suonare. “Vibes” perché ci piacciono le good vibes.
Quali sono i gruppi giamaicani da cui traete ispirazione?
Il nostro percorso nasce dalle cover; in questi anni abbiamo risuonato brani di : The Gladiators, Toots and The Maytals, The Wailers, Burning Spear, Jimmy Cliff, The Upsetters, Derrick Harriot and The Crystalities, Desmond Dekker, The Melodians, The Ethiopians, Max Romeo, Clinton Fearon e molti altri grandi.
Per quanto riguarda il panorama italiano, avete avuto modo di stringere legami con qualche altra realtà italiana?
Oltre alle band e ai vari sound della realtà ligure, abbiamo avuto il piacere di conoscere e condividere il palco e eventi con Tweneboa, Raphael, Easy Skankers, Jah Love, Soul Love Riddim Band e molti altri.
Circa due mesi fa è uscito il vostro album di debutto che prende il nome del vostro gruppo. Un album che nasce a sei anni dalla vostra formazione. Cosa ne pensate di questo progetto?
Questo progetto rappresenta la condivisione di vita, studio, impegni, discussioni, gioie e amori di otto persone unite dalla passione per la musica in levare.
Ne siete rimasti soddisfatti?
Il percorso è ancora lungo, siamo soddisfatti perché con questo disco comincia a prendere forma la nostra identità musicale.
Early Vibes è stato anche un disco totalmente autoprodotto: qual è stata la fase più difficile del processo di creazione?
Essendo il primo progetto ogni step, dalla composizione al master, ci ha messo di fronte a molte difficoltà. Tutto questo però ci ha fatto migliorare e imparare cose nuove.
Parliamo dei brani in tracklist. Il primo è Rock Your Body, di cui tra l’altro è appena uscito il video su Reggaeville.
Rock your body è uno dei brani più vecchi dell’ album, già presente nei live del 2016; nonostante la delicatezza del suono è un invito alla danza/movimento e al contempo descrive la lotta interiore contro le preoccupazioni quotidiane.
The Riche One.
In questo brano abbiamo voluto ribadire il vecchio concetto secondo il quale con i soldi si possono fare un sacco di cose ma alla fine, come si sente nella canzone, “you cannot reach the top”: il vero “top” non ha nulla a che fare con la ricchezza materiale. Sembra banale ma secondo noi è bene tenerlo sempre a mente…
For The Sun
For the sun rappresenta un sogno sull’amore tra un uomo e una donna e il desiderio che automaticamente ne scaturisce di mettere su famiglia. Proseguendo descrive una situazione quotidiana in cui si cerca di trasmettere il rispetto la generosità e l ‘amore stesso ai propri figli.
Green Tree
È un brano in difesa della natura contro il disboscamento delle foreste. Non tagliare l’albero verde perché noi ci siamo affezionati.
Run Away
In questa traccia breve e ridondante ci siamo presi la libertà di scappare via: dal rumore, dalla bruttezza, dagli inganni della nostra mente… è una canzone piccola e piacevole, ma al contempo filosofica.
Empty Hands, Mind Full
EV:Mani vuote e mente piena….è un momento di difficoltà in un grigio novembre in cui i problemi sembrano insormontabili ma c’è una sempre una costante ricerca della via d’ uscita.
The River
Genova è una delle tante città in cui negli ultimi cento anni si è dato spazio al cemento in modo sconsiderato in nome di logiche idiote. Qui ci troviamo spesso sommersi dal fango dei nostri fiumi che, come diciamo nella canzone, hanno l’ unico obiettivo di raggiungere il mare. Non chiedono il permesso e quando li soffochiamo loro trovano lo stesso il modo di passare. The river parla semplicemente di questo.
So Hot
È una metafora fra il ballo e la vita: se partecipi attivamente al flusso/ritmo con tutto te stesso ,senza indugio e sfiducia , riesci a lasciarti andare completamente.
Someday Today
Someday arriverà il momento giusto, today potrebbe essere quel momento: tutto dipende dalla nostre scelte….
Loser
Loser è un attacco all’incoerenza di chi predica bene ma razzola male e di chi giudica riducendosi a perdente.
Early Rude
Racconta la storia di un Rude Boy che è mal visto dalle forze dell’ ordine ma in realtà è una persona onesta, è anche una protesta contro l’ipocrisia della società occidentale.
E per finire Tight Near To The Wall.
Descrive un momento di difficoltà personale, sia a livello interiore che nei rapporti interpersonali. Quando sorgono delle incomprensioni spesso ti senti messo all’angolo e hai modo di vedere i comportamenti negativi delle persone intorno a te.
Bene, quali sono ora I vostri progetti?
Stiamo lavorando per realizzare il secondo video, quello di The River, speriamo di poterlo pubblicare molto presto. Inoltre vorremmo suonare molto dal vivo per alimentare la nostra ispirazione uscendo dalle mura dello studio e presto cominceremo a lavorare per il secondo disco.
Grazie per l’intervista e tanti auguri per il futuro!
Grazie Danilo è un piacere per noi ! Tanti Auguri anche a te e a tutti gli amici di Eventi Reggae.it !
Good Vibes !