Serata all’insegna di un ottimo reggae tutto italiano, quella del 6 dicembre al Latte + di Brescia organizzata dai ragazzi del Frisco. Su un palco squisitamente decorato per l’occasione, si sono succeduti e a tratti intersecati tre artisti, tra i migliori del panorama reggae italiano: Lion D, Raphael & Eazy Skankers e Junior Sprea.
E’ proprio quest’ultimo ad aprire la serata. Il giovane milanese deve impegnarsi molto per riscaldare i presenti. Purtroppo è solo sul palco, e questo non aiuta, però a discapito della sua età, ha accumulato già moltissime esperienze live e ciò lo ha favorito a coinvolgere un pubblico inizialmente timido. Inizia la serata con un brano che sembra scritto ad hoc: “Io cresco”, una traccia che descrive la passione per la musica in generale, ed in particolare per la musica reggae. E’ sicuramente un avvio azzeccato. Dopo il secondo sound, “Senza alcun compromesso”, il pubblico è sicuramente molto più disteso e allora Junior Sprea si sente pronto a cimentarsi nel pezzo che lo ha lanciato al grande pubblico: “Precario”. Altri brani come “Vorrei viaggiare”, “Nuova voce” e “Siamo in Italia” hanno dimostrato la maturità raggiunta dal milanese.
Arriva il turno di Raphael con gli Eazy Skankers. Anche loro sono un prodotto del reggae italiano, e per la precisione ligure. Le varie avventure con artisti, anche di livello internazionale (uno tra tutti Bunna degli Africa Unite), hanno sicuramente giovato alla band: risalta la loro capacità di coinvolgimento propria solo dei grandi; parlo di una abilità con la quale riescono ad avvicinare tutti alla propria musica, anche quelli non propriamente fanatici del reggae. Il loro è un sound pieno di positività e buon umore, e solo dal vivo si riesce a percepirlo con tale nitidezza. Particolare nota di merito a Raphael, il quale è dotato di un particolare talento scenico che lo rende diretto e coinvolgente, soprattutto quando parla delle sue esperienze di vita o quando rende omaggio alla memoria di Nelson “Madiba” Mandela. Altro aspetto degno di nota è la facilità con cui passano (anche nella stessa track) dal reggae allo ska, dallo ska alla dancehall ed inoltre riescono a condire il tutto con punte di soul; poi gli improvvisi stop and go della melodia sono studiati alla perfezione.
Arriva il turno di Lion D. Considerato da tutto un astro nascente del reggae europeo, è anch’egli italiano. Apre la propria esibizione subito forte, dato che ormai la timidezza del pubblico è solo un lontano ricordo. Il primo pezzo è “Trendsetta”, seguito a ruota da “High”. Si susseguono altri suoi pezzi famosi come “Irie”, “Weh dem fah”. Tarantolato passa ad “Labalaba”, a cui il pubblico ha risposto con grande partecipazione. Ma il punto più alto della sua performance è stato sicuramente “Try afta you”, pezzo che richiama parti di “Sweat (A lalala long)” degli Inner Circle. Lion D è sicuramente un cantante esplosivo, con una capacità canora sopra le righe. E’ dotato di un timbro profondo, graffiante, assolutamente fuori dal comune. Unica pecca e non averlo potuto vedere supportato da un band ma solamente in dj set; spero di poterlo rigustare, per così dire, al completo. C’è ancora il tempo di un duetto con Raphael in “Nuh ramp”, durante il quale entrambi danno sfogo alle ultime forze. Chiude definitivamente la serata Junior Sprea con “L’ erba della zia”. In conclusione: una stupenda serata all’insegna di un reggae nuovo, giovanile e soprattutto tutto italiano.
Report e foto di Fabio Fusco