Si svolgeva lo scorso settembre il One Love Uk Festival, una delle migliori manifestazioni culturali di Reggae & Dub in Inghilterra. Confermata la location, ad Hinault Forest Country Park nella periferia di Londra, i cancelli hanno aperto sin dalle prime luci dell’alba per dare la possibilità ai campeggiatori di sistemare le loro tende e camper.
Diviso nei quattro palchi di Dubshack, Saxon Sound Arena, Madiba Stage e One Love Stage, il line up proponeva tantissimi nomi tra cui quello di Bass Odyssey, Saxon Sound, Coxsone Sound e quello dei Capital Letters, Macka B e Lee Perry, protagonisti della serata sul palco principale.
A dare il via alle celebrazioni del nono anno di vita sono stati proprio i Capital Letters, storica band inglese attiva dal 1972 che ha proposto alcuni dei loro migliori brani tra cui Smoking My Ganja, Run Run Run, Fire ma anche le recenti Jah Music, Roots Music ed hanno annunciato l’arrivo di un nuovo album. Macka B, il secondo nome sul main stage del One Love che assieme alla Roots Ragga Band, fa esplodere la folla in un boato fragoroso, segno delle ottime vibes presenti nell’atmosfera. Canzoni come Medical Marijuana, Never Played a 45, No Drink Too Much e Rasta Tell Dem sono solo alcune di quelle che l’artista anglo-giamaicano classe 1966 ha proposto alla folla.
L’orologio segna le ore ventidue quando sul palco sale Lee Scratch Perry per l’ultimo show della serata.
Perry contraccambia subito il caloroso saluto del pubblico con dei sorrisoni innocenti, mentre annuncia che ad accompagnarlo ci sarà nientemeno che Mad Professor. La combinazione è letale: entrambi propongono pezzi dai rispettivi repertori ma anche brani dai loro lavori comuni, come quelli contenuti negli album In Dub Chapter One e Mystic Warrior. Quaranta minuti pieni di vibrazioni quelle percepite sul main stage, sotto cui si sono riunite tutte le persone presenti al festival, coscienti dell’enorme importanza e dell’enorme contributo che i due hanno dato alla musica Reggae.
Ad aprire la seconda giornata c’è stato King Lorenzo, giovane giamaicano che ha dato prova del suo grande talento artistico con alcuni pezzi direttamente dal suo ultimo album Rise Up Time. Una manciata di minuti per lasciare posto al prossimo gruppo ed iniziano a cadere le prime gocce di pioggia, che rallentano un po’ gli orari previsti da line up: sale sul palco il leggendario I Kong seguito dalla sua band Najavibes. La folla, che inizia ad innalzare ombrelli, si muove gioiosamente sulle note di The Way It Is, storica hit dell’artista cino-giamaicano uscita negli anni ’70. I Kong regala grandi emozioni proponendo in esclusiva nuovi pezzi che verranno pubblicati nel nuovo album Pass It On, che uscirà qualche giorno più tardi. E mentre il gruppo saluta il pubblico e il presentatore annuncia i prossimi nomi che saliranno sul main stage, dal cielo scenderà un acquazzone che durerà diverse ore e che dimezzerà folla e lista di nomi: si esibiranno poi Jah9, Kabaka Pyramid, Big Youth e Junior Reid.
Domenica renderà giustizia e farà dimenticare totalmente il temporale della giornata appena passata: il sole riscalda e asciuga le pozzanghere rendendo il clima molto mite. Il line up viene quasi totalmente modificato: il primo ad esibirsi è Prince Hammer con la Natty Dub Session. Ten Thousand Lion e Bible sono le prime tracce che l’artista giamaicano canta assieme alla band colombiana, riunendo sempre più persone attorno a sé.
Passano 45 minuti dalle 17 quando sale sul palco Natty. Il giovane cantante che recentemente ha pubblicato il suo nuovo album intitolato Release The Fear, canterà solo 7 pezzi rispetto a quelli previsti con l’organizzazione: le ragioni sono tutt’ora sconosciute ed il pubblico, scontento, si farà sentire in favore dell’artista.
Avrebbero dovuto esibirsi Tappa Zuckie e successivamente Sister Nancy, ma saliranno sul palco Delroy Williams e gli Aces per un tributo all’enorme figura di Desmond Dekker che, assieme al pubblico numerosissimo, canteranno all’unanime inni senza tempo come The Israelites, It Mek e Shanty Town. Prima del grande finale, salirà sul palco Troy Ellis, figlio del leggendario Alton, che canterà per una ventina di minuti brani del padre in versione acapella: a seguire introdurrà i tre artisti che chiuderanno la serata. Sarà Dennis Bovell The Dubmaster ed ex membro della band Matumbi a presidiare il tavolo da dj per presentare alcuni dei suoi pezzi dub, mentre David Hinds e Brinsley Forde canteranno alternandosi l’uno con l’altro pezzi celebri delle relative band (rispettivamente Steel Pulse ed Aswad), per regalare le ultime vibrazioni della nona edizione di questa manifestazione.
Appuntamento all’anno prossimo!