Il giorno dopo la chiusura della sessantottesima edizione del Festival di Sanremo, vogliamo ripercorrere la storia del reggae sul palco dell’Ariston. In molti, infatti, non sapranno che, seppur non numerose volte, è accaduto che le sonorità in levare risuonassero durante la kermesse canora.
Sono più di uno i brani reggae che possiamo ricordare con piacere e che sono stati in gara nelle passate edizioni del festival, una su tutte Papa Nero che venne presentata nel 1997 dai Pitura Freska. Ancora oggi la loro esibizione viene ricordata con piacere e con grande affetto dai numerosi fan del gruppo ma non solo. Completo bianco, occhiali neri e cappello a raccogliere dreads e treccine fecero parte del look di Oliver Skardy che quella sera, il 18 febbraio 1997, così vestito, entrò nelle case di milioni di telespettatori portando sicuramente una ventata di spensieratezza grazie anche al resto della band tra cui Marco Furio Furieri, oggi frontman degli Ska-J.
Ben sette anni prima, era il 1990, non tutti ricorderanno invece la performance di Papa Winnie, cantante reggae di Saint Vincent e Grenadine che salì sul palco dell’Ariston in abbinamento a Francesco Salvi. In quell’edizione il regolamento infatti prevedeva che ogni artista italiano in gara, avesse un abbinamento con un’artista straniero che avrebbe proposto la canzone in gara in una versione alternativa. Papa Winnie cantò così la sua versione reggae di A, il brano di Salvi che raggiunse la settima posizione.
Indimenticabile anche la presenza di Anansi che nell’edizione del 2011, tra le Nuove Proposte, partecipò con Il sole dentro. Presentato, con non poca confusione, da Elisabetta Canalis, il giovane cantante si presentò sul palco con i suoi lunghi dreadlocks e con la sua chitarra. Nonostante il bellissimo brano, non riuscì a superare la prima fase di qualificazione e venne immediatamente escluso dalla gara.
Più recente invece l’apparizione degli Almamegretta che nel 2013 proposero il brano Mamma non lo sa che non ebbe grande fortuna: la canzone della band campana si piazzò infatti all’ultimo posto. Nella stessa edizione, e sempre per merito degli Almamegretta, sul palco arrivò altro reggae grazie a Marcello Coleman che nella serata delle cover prese il posto di Raiz alla voce e propose una versione in levare de Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano.
L’ultima volta che il reggae è arrivato, in gara, sul palco dell’Ariston è stato nel febbraio del 2014 quando il rapper Frank Hi-Nrg propose il brano Pedala, basato sul noto Golden Hen Riddim, sul quale hanno cantato artisti quali Luciano, Capleton, Sizzla, Burro Banton, Lutan Fyah, Yellowman o Jah Mason, solo per citarne alcuni. Infine une menzione anche per l’edizione 2016: non reggae ma con una forte base dubstep (oggi molto tipica nella scena in levare, vedi Damian Marley) bisogna menzionare sicuramente Cecile con il suo brano Negra, in gara tra le Nuove Proposte ma eliminata alla prima sfida. Nella terza serata, quella delle cover, sono poi apparsi sul palco i The Bluebeaters che hanno accompagnato Neffa nel brano O’ Sarracino, proposto in una convincente versione ska.
Per quanto riguarda gli ospiti reggae che sono saliti su quel palco, va menzionata l’accoppiata Shaggy-Sting che proprio in questa edizione ha presentato il nuovo singolo Don’t Make Me Wait, mentre risale al 2009 la presenza degli Easy Star All-Stars (fortemente voluti da Paolo Bonolis, direttore artistico di quella edizione) celebre gruppo noto principalmente per la pubblicazione del disco Dub Side of the Moon.