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BrazilUP!: intervista ai Ponto de Equilibrio. Il 2015 l’anno della svolta artistica

Eccoci arrivati al terzo appuntamento della rubrica BrazilUP!, a cura di Totinho. Nato in Sicilia, formatosi a Bologna, conta diverse esperienze in giro per il mondo. La sua patria adottiva é il Brasile, da lí ci delizierá con tanti piccoli assaggi delle migliori vibes del momento.

I Ponto de Equilibro, formazione carioca nota anche in Italia per aver partecipato al Rototom Sunsplash 2008, ha pubblicato in questi giorni su youtube il live dedicato a Bob Marley (portato in tour per il Brasile) e annuncia l’uscita del nuovo (e sorprendente) album per fine 2015.

È il 7 marzo e siamo a Maringá, nello stato del Paraná. Abbiamo raggiunto i Ponto de Equilibrio subito dopo la loro trascinante esibizione avvenuta in occasione della seconda edizione del Marinjah Festival. I Ponto de Equilibrio sono stati gli ospiti di punta della serata, che ha inoltre visto la presenza dei Cidade Verde Sounds e dei Mamaquilla. Il pubblico è quello delle grandi occasioni ed ha fomentato la formazione di Vila Isabel.

Rispondono alle nostre domande il cantante Helio Bentes e il chitarrista Marcio Sampaio.

Totinho: Ciao ragazzi, pare proprio che il concerto sia andato alla grande…
Ponto de Equilibrio: Ciao, si siam proprio felici che anche seppur lontani da casa il pubblico ci abbia accolto con così tanto calore.

T: Segno che oramai vi siete affermati su tutto il territorio nazionale direi…
P: Da oltre 15 anni portiamo la nostra musica ed energia in giro per il Brasile e anche fuori confine e vediamo che la risposta del pubblico risulta sempre incoraggiante. Pietra dopo pietra stiamo riuscendo ad affermarci, nonostante il reggae non goda di tanto spazio e visibilitá, grazie al nostro fedele pubblico che sempre ci sostiene.

T: A cosa si deve il vostro nome e quali propositi vi siete dati quando fondaste il progetto?
P: La filosofía rasta ci ha sempre motivati a diffondere il messaggio di pace e amore, attraverso le vibrazioni positive del reggae. L’origine del nome risale all’approccio equilibrato e radicato che cerchiamo in ogni aspetto della nostra esistenza… siamo contro gli estremismi.

T: Suonate e diffondete il reggae, ma non solo…
P: Il nostro sound, seppur sia prevalentemente roots, si contraddistingue per la contaminazione di generi che sono essenziali per la cultura del Brasile e che abbiamo sempre ascoltato e vissuto sin da piccoli: la samba, la capoeira, il maculelê e il maracatu sono parte integrante del nostro DNA.

T: La vostra discografia conta tre album, un dvd live del 2013 e un concerto tributo a Bob Marley, pubblicato in questi giorni su youtube. Cosa bolle in pentola per il futuro?
P: Per omaggiare i settanta anni del grande Bob, tra il 2014 e i primi mesi del 2015, abbiamo tenuto un tribute tour. Mentre nei mesi scorsi abbiamo lanciato il singolo Fio da Fe, che ha avuto un ottimo riscontro sia ai concerti che on line. Al singolo succederá il nuovo album di indediti che porterá numerose novitá sopratutto per quel che riguarda il nostro sound, con contaminazioni rock e Rnb. Il 2015 è un anno di grandi cambiamenti.

T: A proposito di cambiamenti, ho notato che alcuni membri storici della band sono stati sostituiti..
P: L’etá del nostro pubblico di riferimento va dai 15 ai 25 anni. Etá in cui si trova molto dinamismo. Appunto per questo abbiamo sentito la necessità di modificare la nostra formazione avvalendoci di nuovi contributi, influenze ed esperienze, col proposito di trovare un nuovo sound e aprire nuove prospettive artistiche per migliorarci sempre.

T: Le date dei vostri tour hanno incluso anche concerti in varie parti del mondo come gli USA, Italia, Portogallo, Norvegia… Come vi siete sentiti a suonare al Rototom Sunsplash in Italia?
P: Grazie a Dio oramai la musica reggae travalica tutti i confini. In varie parti del mondo si posson trovare reggae radio che ci conoscono e passano la nostra musica e tramite internet riusciamo a far arrivare la parola di Jah dappertutto. Esserci esibiti nel 2008 in Italia al Rototom è stato indimenticabile!

T: Oltre che col pubblico, internet riesce anche a farvi mantener in contatto coi vari artisti, vicini e lontani, con cui avete collaborato…
P: Oggigiorno non è pensabile incidere un album senza contare la presenza di partecipazioni e contributi esterni alla band. Nel prossimo album conteremo con la presenza di alcuni ospiti conosciuti a livello nazionale e internazionale di cui al momento preferiamo non fare i nomi. Nel corso degli anni abbiamo avuto l’occasione di tenere collaborazioni importanti che ci hanno permesso di crescere e farci conoscere. L’ ultima in ordine di tempo, quella con i The Congos, i quali hanno dato il loro fondamentale contributo al brano e al videoclip Novo Dia. Abbiamo anche dato il nostro piccolo contributo ad un brano, non ancora pubblicato, degli italiani Mellow Mood.

T: Il Brasile è stato al centro dell’attenzione per la Coppa del Mondo del 2014 e le proteste di piazza ad essa collegate. Cosa succede? Ai brasiliani non piace più il calcio?
P: Crediamo che ci sia insoddisfazione generale a tutti i livelli. La crisi dei valori, il costo della vita che aumenta, la corruzione, tutto crea insoddisfazione tra la gente che resiste fino ad esplodere in quelle occasioni in cui la protesta potrebbe avere maggiore risonanza. Le proteste a cui abbiamo assistito prima e durante la coppa, penso che le rivedremo anche in occasione delle Olimpiadi.

T: La vostra musica che ruolo gioca in tutto questo?
P: La musica quando ti colpisce la senti senza fare male. Il reggae in particolare non si ascolta ma si sente. Il messaggio che manifesta il reggae si trova dentro chi ascolta e l’artista con la sua musica e le sue parole, rappresenta un mezzo affinchè questa alchimia possa avvenire.

T: I vostri testi trattano spesso di celebrare Jah e la natura ma anche di raccontare criticamente quello che vi circonda. Chi compone la vostra musica e chi scrive i testi?
P: La nostra creazione artistica non ha leader. Facciamo tutto collettivamente. Chiaramente ognuno di noi ha una maggiore propensione a far determinate cose, ma sostanzialmente il proceso creativo risulta libero. Proviamo a raccontare quel che vediamo e sentiamo.

T: Bene! Grazie per averci concesso quest’intervista nonostante la stanchezza post concerto. In bocca a lupo per il nuovo album! Ci si vede presto, magari in Italia…
P: Grazie! Si certo, torneremmo volentieri in Italia… Mandiamo un saluto ad Alborosie, ai Mellow Mood e a tutta la Massive!

Grazie a Gió!

http://www.bandapontodeequilibrio.com.br

Brazil UP è la rubrica reggae dal Brasile a cura di Totinho
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