Uscirà a breve il nuovo disco di Harrison Stafford, singer americano meglio conosciuto per essere leader e frontman dei Groundation. In attesa di ascoltare la raccolta, viene pubblicata in queste ore la canzone Young Dread, secondo estratto dopo One Dance, traccia da cui prende nome il lavoro e il cui video ha già raggiunto le 20mila visualizzazioni.
“Young Dread” spiega Professor in una nota sulla sua pagina ufficiale di Facebook “è un omaggio a Mario Savio, leader del partito della libertà di espressione in California e successivamente docente all’Università di Sonoma dove naque il gruppo Groundation”.
La intro propone proprio uno spezzone di uno dei più celebri discorsi dell’attivista italo-americano:
“There’s a time when the operation of the machine becomes so odious—makes you so sick at heart—that you can’t take part. You can’t even passively take part. And you’ve got to put your bodies upon the gears and upon the wheels, upon the levers, upon all the apparatus, and you’ve got to make it stop. And you’ve got to indicate to the people who run it, to the people who own it, that unless you’re free, the machine will be prevented from working at all” (arriva un momento in cui il funzionamento della macchina diventa così odioso, ti fa stare così male dentro, che non puoi più parteciparvi, neppure passivamente. Non resta che mettere i nostri corpi tra le ruote e gli ingranaggi, sulle leve, sull’apparato, fermare tutto. E far capire a chi sta guidando la macchina, a quelli che ne sono i padroni, che finché non saremo liberi non potremo permettere alla macchina di funzionare).