È uscito qualche settimana fa il nuovissimo album dei The I-Twins, duo svizzero residente a Geneva e attivo sulla scena in levare dal 2008. Si chiama The Master Plan il loro secondo album, che arriva a distanza di tre anni da The Way For We; a far parte del nuovo progetto, interamente autoprodotto, vi è la mano di Roberto Sanchez che guida la fase di missaggio.
Dopo la intro iniziale di circa un minuto e mezzo che riprende il titolo dell’omonimo album per ricordare che per ognuno di noi “God Creator Has A Master Plan”, Answer To Job è la prima traccia ufficiale: ed inizia con una tune dai ritmi militanti che riconducono senza dubbio allo stile settantiano della musica giamaicana sia per melodie che per liriche.
Sono infatti diversi i riferimenti biblici presenti nell’album: da “Eli Eli lama sabachthani?” (le ultime parole in aramaico di Gesù una volta sulla croce, secondo il Vangelo di Matteo) nel pezzo appena citato a God Of Abrahm dove Quentin condanna gli atti di estremismo fatti in nome di Dio (Genesi 22).
Della stessa fattura Jah Saved Me Once, brano in cui appare la voce di Camille, voce femminile del duo che ringrazia Dio perché “He Saved me Once”. Molto più allegra è senza dubbio Scars, brano marcato da delle briose tastiere che accompagnano una voce raggiante, che invita gli ascoltatori a non nascondere le ferite che la vita ci infligge, proprio perché parte di essa.
Sia Moden Slavery che Capital hanno l’obbiettivo di denunciare la piovra di Babylon che ogni giorno rende schiavi le persone e produce solo sofferenza; mentre più sentimentale e malinconica Thrills, che racconta delle emozioni, positive e negative, che ognuno di noi affronta nel proprio percorso. Da non dimenticare Brothers of the Street, brano one drop che celebra la fratellanza e Who’s the Dreamer? pezzo delle percussioni mistiche che, assieme agli apocalittici fiati, rendo sicuramente la canzone una delle migliori della tracklist.
The Master Plan si dimostra non solo un ottimo album che verrà sicuramente apprezzato dagli amanti del roots vecchia scuola, ma conferma la Svizzera come uno dei paesi più influenti della scena reggae continentale.
Tracklist The Master Plan
1. Intro (The Master Plan)
2. Answer to Job
3. Jah Saved Me Once
4. Welcome
5. Scars
6. Farewell
7. Modern Slavery
8. Brothers of the Street
9. Capital
10. God of Abraham
11. Who’s the Dreamer?
12. Thrills
13. Rebirth
14. Outro