Era il 18 aprile del 1980 e lo Zimbabwe, fino ad allora colonia britannica col nome di Rhodesia, otteneva la sua indipendenza. Per le celebrazioni furono invitati Bob Marley e i suoi Wailers che per l’occasione si esibirono in concerto al Rufaro Stadium di Salisbury. Il re del reggae si esibì gratuitamente rinunciando al cachet previsto e non solo: tutte le spese, comprese quelle per l’impianto di amplificazione, furono sostenute dallo stesso Marley per un totale di circa 250mila dollari. Qualche mese dopo scoprì che Don Taylor si era fatto ugualmente pagare per quel concerto e venne licenziato, ma questa è un’altra storia.
Allo stadio si riversano 100mila persone ma non tutti riuscirono ad entrare: all’esterno scoppiò il caos con il pubblico che cercava di entrare in ogni modo e la polizia che fu costretta a cariche e lanci di lacrimogeni che, con il vento, inevitabilmente giunsero anche dentro lo stadio costringendo la band a lasciare il palco a causa del gas irritante. Ristabilita la calma, Marley e compagnia tornano per concludere un concerto memorabile che lo stesso cantante ha definito il momento più significativo della sua carriera.
Colpito dal grande entusiasmo, il giorno successivo Bob Marley e gli Wailers si esibirono in un secondo concerto per tutte le persone che non erano riuscite ad entrare il giorno precedente. Furono 80mila questa volta gli spettatori. Sul palco sono presenti anche Ziggy e Stephen, ancora bambini, che emulano il padre nei balli. Lo show venne ripreso interamente dalla telecamere e per questo oggi lo possiamo vedere, a distanza di 35 anni.
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