I Locomondo sono un gruppo ske-reggae greco e anche se forse poco conosciuti in Italia, sono, a mio parere, una delle realtà più importanti a livello europeo per ciò che riguarda questo tipo di musica. Saranno presenti anche all’Ariano Folk Festival che si svolge ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino dal 15 al 18 agosto, e se siete intenzionati ad andarci è bene che non vi perdiate assolutamente il loro concerto. E se per sfortuna li doveste perdere, cercateli in giro per l’Europa!
E una festa assoluta, un party “esagerato”, pieno di ritmo, coinvolgente al massimo e con un frontman, Markous Koumaris, capace e trascinante. Lo si può capire ascoltando questo disco, che a mio parere è un “must to have” per qualsiasi amante della musica, perchè pieno di bellissime canzoni originali, delle cover notevoli e dei momenti di ska-tenamento che metterebbero a dura prova anche il più incallito dei pogatori. Quindi procuratevi al più presto il (doppio) cd, potrei consigliarvi music-bazaar.com dove lo potete comprare a 4,39 euro, che per 37 brani mi sembra una spesa ben fatta.
Un’altra particolarità di questo gruppo è la capacità di mescolare il reggae con il rebetiko (o rembetiko come dicono alcuni), che è la musica popolare greca, ottenendo risultati di una gradevolezza assoluta e dal ritmo ancora più avvolgente. Dopo un’intro piacevolissima, arrivano uno dopo l’altro “Locomondo theme”, 32 secondi velocissimi, “Den Kani Krio”, un piccolo capolavoro reggae con fiati alla Skatalites, e “Fragkosiriani” che è il migliore esempio di questo connubio tra musica greca e jamaicana, ed è dedicata a Markos Vamvakaris, leggendario musicista greco. Infatti il brano è un rifacimento in chiave reggae di una canzone del 1935! Splendido! Si continua a ballare con “Sister Shine”, “Balkan Orgy” che mantiene in pieno le premesse del titolo, “Me wanna dance” classico reggae con accenni ragga, per arrivare ad un altro momento “caldo”. “Magiko Hali” è uno ska velocissimo, suonato con alcuni strumenti tradizionali greci, che dà veramente un tocco di “oriente” al tutto, si balla e si suda moltissimo! Il piccolo intermezzo reggae sembra un momento di una cerimonia di dervisci rotanti! Geniale!
Si ascoltano altri ottimi brani, c’è anche una versione molto gradevole dell’Ombelico del mondo di Jovanotti, “To gamilio party” che fa parte della colonna sonora di un film di successo di qualche anno fa, “Il mio grasso matrimonio greco”, si passa per un brano che dichiara l’amore del gruppo per la Jamaica, infatti il titolo è “Reggae Music”, belli il titolo e il brano, e si arriva ad una delle mie preferite in assoluto del doppio cd. “Pro” è una cosa che ti entra al primo ascolto e non ti molla più! Dalla introduzione alla fine del brano non si può che apprezzare il suono, la melodia, il ritmo che si appropriano del vostro cervello, trasformando il tutto in un tormentone piacevolissimo. Verso la fine del pezzo il reggae si trasforma in uno ska “estremo” e suppongo che dal vivo il tutto sia devastante! Si può pensare che il tutto finisca qui, invece il brano seguente “Yanka” è velocissimo e per 1 minuto e 48 secondi si salta, e dal vivo ammazzerà anche i punk più “vivaci”! “Redemption song” di Bob viene eseguita con evidente rispetto e amore è il risultato non può che essere positivo. All’inizio dell’ascolto del secondo cd, si può pensare che tenere il ritmo e il livello del primo sia cosa ardua, e invece …..niente, anche la seconda parte di questo live è notevole! Si parte con “Ay, Ay, Ay” in collaborazione con la cantante spagnola Amparo, e si (ri)comincia a ballare. “To platanioko nero” è un reggae-rebetiko di struggente bellezza, e a questo punto devo fare una menzione speciale per un membro del gruppo, Dimitri Gasias, violino e strumenti tradizionali, che è di una bravura incredibile! “O Glaros” ha un’inizio sorprendente, un’armonica che richiama subito alla mente Bob Dylan, ed è una cavalcata nel mondo folk americano. “Brain Control” è una denuncia del potere, che vuole controllarci, a tempo di uno ska tradizionale, e che porta di conseguenza a “ Ska tis mesogiu” che tradotto vuol dire ska del mediterraneo, è che se vogliamo, è un po’ il manifesto di questa band. Si sente subito che i nostri amici greci hanno sentito ore e ore di Skatalites, Prince Buster, Alton Ellis, Desmond Dekker, Rico Rodriguez e tanti altri, perchè ci sono gli echi di tutti questi artisti in ogni momento del brano, e verso la fine entrano anche un paio di strumenti tradizionali che danno il tocco Mediterraneo. “100 Afro” è una deliziosa soca-reggae e i Caraibi ci travolgono……“O Vasilias tou Avgoustou”, questa volta è uno ska che guarda alla wave inglese ani ’80 dei Madness, Selecter, Bad Manners” anche se il tutto è sempre condito dal sapore di …..Telemes!
E non mi dite che se siete stati in Grecia non avete assaggiato il Telemes, perchè allora la vostra gita nell’egeo è stata inutile! “Gimme hope Jo’Anna” è troppo breve, solo un minuto e mezzo, per come è stata interpretata, doveva durare molto di più! Peccato. “Locomondo.gr” è un piccolo divertissement, e con “Heria san ki avta” si conclude con grande dolcezza un disco strepitoso.
Ascoltare per credere.
Emilio Chirico