Chi critica gli Africa Unite forse farebbe meglio a presentarsi ad un loro concerto e assistere ad un’ora e mezzo di grande musica, altrimenti sarebbe buona cosa chiudere la bocca. E considerato che quella andata in scena il 19 settembre all’Urban Eco Festival di Prato è stata l’ultima data del loro lunghissimo tour, la bocca dovrà restare chiusa per un bel po’.
Noi, nonostante apprezziamo da anni il loro reggae, non ci siamo persi l’occasione di assistere a quest’ultima data e di sentire live per la prima volta il loro ultimo disco Il Punto di Partenza, uscito lo scorso aprile in cd, vinile ed in free download sul loro sito ufficiale. Il festival, che proponeva al suo interno un totale di quattro giornate con vari generi musicali, era ad ingresso gratuito e quando i concerti sono gratis, oltre all’aspetto economico per il pubblico, c’è anche un altro aspetto positivo: gli show iniziano ad orari accessibili a tutti, senza dover aspettare che il locale si riempi (e in queste zone, causa persone che non escono prima della mezzanotte, i concerti iniziano sempre a notte inoltrata).
E così, addirittura con una ventina di minuti di anticipo rispetto a quanto programmato e dopo lo show di apertura dei Frank Dd & Friends, inizia lo show degli Africa Unite che partono subito con L’esercito con gli occhiali a specchio. La scaletta è prevalentemente incentrata sull’ultimo lavoro discografico e riconosciamo brani come Pure Music, Riflessioni, La Teoria, L’Attacco al Tasto e diversi altri, senza però dimenticarsi di celebri hit del repertorio della band di Pinerolo. Non mancano Il partigiano John, Babilonia e Poesia, Sotto Pressione, Così Sia, Ruggine, Sotto Pelle. Dopo circa un’ora e mezzo di concerto Madaski e Bunna lasciano il palco salvo tornarci pochi minuti dopo per un bis d’obbligo. C’è ancora tempo per un omaggio a Bob Marley con Concrete Jungle, seguita a ruota da Uguale, Sui miei Passi, Ruggine e U Man Right. Si spengono le luci e la band lascia nuovamente la scena ma sappiamo che ogni concerto degli Africa Unite termina con l’inchino verso il pubblico e quindi ci aspettiamo il nuovo ingresso on stage che avviene qualche istante dopo. I tempi si fanno stretti ma Bunna vuole chiudere questo tour nel migliore dei modi ed ecco il bellissimo finale tutto da ballare a ritmo di ska.
Il pubblico salta, gioisce e quasi si dispera che lo show stia per concludersi ma la massive pratese può dirsi soddisfatta di una serata piena di vibrazioni positive che termina con il ringraziamento ai vari componenti della band ma anche a tutti coloro che fanno un grandissimo lavoro “dietro le quinte” come tecnici del suono, delle luci o addetti al “mercatino” come lo definisce simpaticamente Bunna sul palco. Ed eccolo qua l’inchino da parte di tutti: da Ale Sorerini al veterano Papa Nico, da Bunna e Madaski, ai nuovi componenti alla chitarra e violino. Termina così Il punto di partenza tour degli Africa Unite. L’appuntamento sarà presto nei clubs per una nuovo emozionante tour.
Foto, video e recensione a cura di Andrea Izzo