Dopo mesi d’attesa eccoci finalmente alla data italiana del tour del 20° anniversario di Alborosie. Ci troviamo al P.V.C. Rivolta, Marghera, per una data che sicuramente rimarrà impressa nei ricordi di tutte le persone che hanno partecipato all’evento, ma soprattutto ad Alborosie, che come ha voluto precisare in un’intervista a ‘La Repubblica’ qualche giorno prima: “Ho scelto il Rivolta perché Venezia e il Veneto sono sempre stati luoghi forti per il reggae, una piazza importante“.
E allora eccoci qui, nella città che ha dato alla luce uno dei più importanti gruppi che la storia della musica reggae della scena veneziana-italiana abbia mai conosciuto, un gruppo ormai storico: i Pitura Freska! Capitanati dal grande Sir Oliver Skardy (perché non pensare, infatti, ad una sorpresa a 360°..?).
Arrivati all’interno del Rivolta ci troviamo di fronte ad un bar con una coda che già alle 20.00 comincia a farsi seria; aspettando l’entrata di Alborosie annunciata, e ribadito più e più volte che non ci sarebbero stati ritardi per le 22.30, ci aggiriamo all’esterno andando a fare un giro per i vari stand a tema: ripieni di oggettistica a tema rasta, colori gialli verdi rossi in ogni dove, altri oggetti per fumatori, etc. Incamminandoci verso l’entrata della sala principale (la quale durante il concerto si riempirà fino a 2600 persone! Incredibile!) possiamo trovare l’immancabile stand di Rastasnob, con la loro rivista e il merchandising di Alborosie, con relativi album e l’ultima uscita dell’album Sound the System in Dub Version in LP.
Verso le 20.40 circa cominciamo ad entrare nella sala e a prendere i posti, scordandoci di occupare le prime file visto che erano già belle piene. l’aroma che pervade l’intera sala è già bello denso, come le vybes che inondano l’intero posto; è il mitico Mr. Robinson in console (che pure lui ha compiuto i 20 anni di carriera, vorrei ricordare), che ci delizia con una selezione di brani roots fino all’entrata di Lion D, altro ospite dei ‘Friends’ di Alborosie. La serata continua ed ecco Lion D con i Bizzarri che prendono posto in console, la sala comincia a diventare sempre più piena e l’atmosfera si fa calda.
Dopo un’oretta circa di riscaldamento, è giunto il momento del big event, Pupa Albo ina di place, accompagnato ormai come sempre dal suo Shengen Clan. Presi i posti, cominciano a suonare: come da sempre nel loro tour di quest’anno, aprono lo show con ‘Who Run the Dance’ e, come sempre, apre con i botti. E che botti. Alborosie ormai è un nome, una garanzia. Vengono a seguire ‘Play Fool’, ‘No Cocaine’ e alla conclusione di quest’ultima vediamo l’entrata del primo, ed inaspettato, ospite della serata.
Parte il riddim di ‘Informer’ dove Big Albo interagisce con il pubblico intonando una ben nota famosa song dei Pitura Freska ‘Marghera’ (Marghera sensa fabriche sarìa più sana!) subito dopo parte l’inno ormai noto per chi avrà visto almeno una volta albo live: ‘è tempo di legalizzare!’ poi aggiunge ‘finalmente qualcuno sta per andare! andare! un nostro grande carissimo amico sta per andare, dopo anni di umiliazioni e di corruzioni!” beh che dire, il pubblico parte in delirio e come un colpo basso senza esitare albo chiama on stage Skardy intonando Marghera in una versione Roots che i brividi si son fatti sentire eccome. Fantastica!
Dopo questa sorpresa la serata continua e la sala finalmente è piena; i movimenti diventano quasi impossibili e il caldo soffocante si fa sentire davvero molto, ma non molliamo e teniamo duro fino alla fine partecipando a questo evento che nel frattempo sta facendo sicuramente la storia. Continua la serata e gli ospiti non terminano assolutamente qui: dopo ‘Herbalist’, ‘International Drama’ e ad una fantastica ‘Real Story’ vediamo sul palco Bunna cantare ‘Zion Train’ in modo impeccabile, altro protagonista della scena Reggae Italiana sin dagli albori; è sempre un piacere vedere Bunna!
Terzo ospite è Terron Fabio, outta Sud Sound System, dove si trova tutto lo stage per sé: luci che partono all’impazzata e gente che si scatena a più non posso, questo è il raggamuffin del Salento. Albo continua con ‘Jah Jah Crown’, ‘I wanna go Home’ (tutto il pubblico intonare il ritornello), ‘Cant stand it’ e poi prende posto sullo stage il grande Maranto, che ci delizia con Last Breath ormai parte dello Shengen Clan per tutto il tour (presente anche alla prima giornata del Venice Sunsplash). Ecco che entra Nina Zilli (che donna!) e senza ulteriori indugi parte subito con Goodbye in Rocksteady style, fantastica lei, fantastica la song live e complimenti alla massive che non ha mai saltato una parola ed ha sempre cantato!
Siamo quasi alla fine della serata quando entra nello stage Steve Giant, grandissimo MC nonché promotore della serata e di molti eventi reggae nel veneto, con un’enorme torta e qualche candelina accesa per festeggiare questi stupendi 20 anni di carriera di Alborosie, che ci delizia subito con qualche aneddoto dei tempi che furono quando andò per le prime volte in Jamaica con lo stesso Steve e lo ringrazia per continuare a promuovere, da moltissimi anni, la musica reggae in italia. Spente le candeline Albo invita tutti sullo stage, in particolare invita l’amico (o fratello, come lo descrisse lui stesso) Ale Soresini, direttamente dagli esordi di Albo (Stena) con i Reggae National Tickets. Soresini prende posto alla batteria ed ecco che partono i rullanti per ‘One Love’, come non finire già di per sé un concerto epico con una canzone storica ed epica, unica e che unisce le persone ancora di più, se non questa?
Albo invita il pubblico a cantare (non serviva 😛 ) insieme a Bunna e la Zilli, prendono parte della song anche Lion D e Terron Fabio, rendendo il tutto più colorato. Eccoci alla fine di questa serata, sono l’1.30 circa, forse anche più tardi, ma soddisfattissimi. La gente ha cominciato a lasciare l’area già da prima per mancanza d’ossigeno!
Conclude con i complimenti e i ringraziamenti, qualche foto e dritto nel backstage. Che serata. Mi auguro che Alborosie faccia tappa ancora fra qualche anno nuovamente qui a Venezia, non solo in Italia. Uno può pensare quello che vuole di Alborosie, ma vederlo live è un qualcosa di mistico e che ti segna profondamente. Impossibile dimenticare tutto questo!
Report e foto di Marco Puppa