Ricorderanno a lungo, i presenti, questa calda domenica di agosto, terza serata del Messap festival di Agropoli, in provincia di Salerno. Due concerti di altissimo livello hanno concluso questa serie di appuntamenti musicali che hanno occupato lo stadio comunale della cittadina, per i primi tre giorni di agosto. Parafrasando il titolo di un film, siamo insolitamente naufragati in un oceano di musica e di ritmo, e questo “naufragio” ci ha fatto immensamente piacere.
Prima della star della serata, Alborosie, si sono esibiti gli Almamegretta, la band napoletana ormai sulla scena da più di venti anni, e che a mio parere non ha raccolto quanto ha meritatamente seminato nel corso della lunga carriera. Il rientro di Raiz ha ridato probabilmente nuova linfa e voglia ai musicisti, e ce ne siamo accorti durante la loro esibizione, perchè hanno picchiato durissimo con un set tiratissimo ed entusiamante a base di dub e reggae, che partendo dalla meravigliosa “Figli di Annibale”, passando per i Beatles di “Come Together”, rivisitata egregiamente in versione dub, ha attraversato i brani storici, “O sciore chiu felice”, “Nun te scurdà”, “Pe dint’e viche addo’ nun trase o’ mare” in un tripudio di suono e di ritmo. Chapeau!
Un complimento va fatto anche agli organizzatori per aver trovato un impianto di suono perfetto, con dei bassi notevoli, che ci hanno permesso di gustare in pieno il ritmo in levare. Dopo un cambio palco un po’ travagliato, è finalmente arrivato il momento di Pupa Albo, che introdotto dalla band, una Shengen Clan anch’essa in forma smagliante, e da due coristi, una ragazza dalla grande voce, e un ottimo vocalist, è entrato trionfalmente, tra una folla che lo acclamava, al ritmo di “Camilla”, brano che subito ha messo in chiaro la voglia di Albo di cantare e suonare per un pubblico adorante. Forse anche per rispondere alla grandissima performance precedente, il buon Alberto D’Ascola, non ha interrotto il flusso di suoni e ritmi nemmeno per un momento, inanellando brani ormai storici e famosi Kingston town”, “Herbalist”, “No Cocaine”, tutte cantate a memoria dal pubblico. Anche a metà concerto nonostante si sia concesso un brevissimo intervallo, non ha fatto mollare nemmeno un attimo i suoi musicisti che hanno riempito quel piccolo spazio da un pezzo di soca velocissimo e tutto da ballare, dedicato all’Africa e cantato dai due giovani coristi. Al rientro in scena Albo ha iniziato una performance che ha fatto ballare tutti e tutto, anche i sub-woofer! Trascinando e portando tutti al meraviglioso naufragio finale.
Partendo da due brani di Marley, “Get Up, Stand Up” e “Natural Mystic” che hanno completamente rapito i presenti, ha tirato fuori dal cilindro una tripletta in grado di stendere chiunque! “Play Fool”, “Who run the dance” e una versione incredibile di “Ragamuffin” bella lunga e alla quale ha partecipato tutta la band con intermezzi bellissimi del bassista, del batterista, dei vocalist e del tastierista che ha tirato fuori un’anima rock, quasi lanciandosi in mezzo alla folla, imbracciando una tastiera indossata a mo di chitarra! Ovviamente il delirio è stato totale. Mi chiedevo effettivamente se mi trovavo in Italia o era stato catapultato in Jamaica, magari con il teletrasporto!
Le vibrazioni sono state incredibili, e alla fine del concerto nessuno se ne voleva andare. E tutti a chiedere un ultimo brano, dopo i due bis. Il muro di suono creato dalla Band è stato assolutamente impressionante, senza un attimo di cedimento o rilassatezza. I due giovani cantanti hanno supportato Albo in maniera precisa e coinvolgente, tutto questo ha contribuito a creare uno spettacolo che potremmo definire, senza tema di smentita, perfetto. Oramai il grande Alberto, che partendo da Marsala, e via Bergamo è approdato in Jamaica qualche anno fa, ha raggiunto probabilmente il sogno della sua vita, vivere della musica che ama e con la quale è cresciuto. Forse ha esagerato, perchè adesso è una superstar internazionale, apprezzato ovunque, e in continua tournee in tutti i continenti. Non importa, perchè qualcuno tempo fa ha detto che l’importante è esagerare…..
Recensione, foto e video a cura di Fat Professor