Non ha mai nascosto di non apprezzare i nuovi artisti di dancehall, ma l’attacco che Barrington Levy, uno dei precursori di questo genere, ha fatto durante un’intervista a Entertainment Report arriva in un momento particolare. In Giamaica, infatti, i cantanti combattono una vera e propria battaglia contro le autorità che stanno tentando di ridurre il numero di feste nell’isola ma soprattutto condizionare i contenuti delle canzoni: ci sono troppa violenza e troppo odio in quei testi.
“Il tipo di dancehall che fanno non va da nessuna parte. E’ musica ‘usa e getta’… Bob (Marley – n.d.r.) e tutti quelli che hanno dato vita al reggae, hanno lasciato un’eredità a me e alle nuove generazioni, ma loro si stanno allontanando da essa”, ha commentato con trasporto Barrington Levy, sostenendo che gli artisti di oggi non sono altro che suonatori di computer: “Io sono entrato in questo mondo quando veri cantanti e veri musicisti suonavano dal vivo, quindi non mi resta che ringraziare dio se ci sono entrato a quel tempo”, perché “oggi bastano un uomo e un computer: ci si siede davanti, si smanetta un po’ e all’improvviso sono tutti degli intrattenitori“.