Appena pochi giorni fa la Jamaicans For Justice, un’associazione dell’isola che combatte la violenza indiscriminata della polizia, faceva il “resoconto” delle vittime fatte dalle forze dell’ordine. Un bilancio quello del 2012 che lascia a bocca aperta ma i numeri del 2013 non sono da meno e infatti nei primi quindici giorni dell’anno, sono già 19 le vittime del fuoco della polizia.
Come sappiamo il rapporto tra la cittadinanza e le forze dell’ordine non è dei migliori e sembra non esserci segni di miglioramenti. Sempre in questi giorni il capo della polizia giamaicana Owen Wellington, ha cercato mille modi per riuscire a far aumentare la fiducia della popolazione nelle forze dell’ordine. Da parte di Wellington sono arrivate anche delle promesse di reprimere crimine e corruzione, ma purtroppo a poche ore da queste promesse, l’isola ha dovuto fare conto con un nuovo tremendo omicidio. Questa volta però la polizia centra poco. Quello che più colpisce è che a farne le spese è stata un bambina di soli 8 anni, che in Giamaica era per una vacanza con i parenti.
Imani Green è il nome della bambina, proveniente da Balham in Inghilterra, che con la madre e la sorella aveva raggiunto in Giamaica i parenti per trascorrere insieme il capodanno e quindi parte delle feste. Ma purtroppo mentre Imani si trovava nel bar di suo cugino, un uomo armato è entrato con il viso coperto e aprendo il fuoco ha colpito con due colpi alla testa la povera bambina che non ha avuto scampo. La polizia parla di “rappresaglia per un precedente attacco, ma quel che è sicuro è che Imani non c’entrava nulla in questa cosa.
E cosi la Giamaica si fa sentire nel mondo per l’ennesima brutta notizia e purtroppo anche il 2013 non sembra essere un anno migliore. Dopo il terribile 2009 che ebbe un numero di omicidi pari a 1683, il 2011 ha avuto un leggero calo che prometteva qualcosa di positivo, ma vedendo questi primi giorni del nuovo anno, c’è poco da essere fiduciosi e sicuramente il capo della polizia dovrà fare molto di più che promettere e basta.