I paesi caraibici sono costellati da numerosi personaggi storici che possiamo definire, prendendo in prestito un termine dalle canzoni di Marley, “real revolutionaries”, spesso dei più disparati: in Giamaica tra gli eroi nazionali si ricordano, per citarne alcuni, Samuel Sharpe, condottiero di una rivolta nel 1831 ai tempi della schiavitù, Nanny of the Maroons e il decano battista Paul Bogle. Tutti individui che, grazie ai loro sacrifici ed alle idee che sono stati in grado di portare avanti, han contribuito a forgiare la storia del Paese. Ma per trovare la figura che più di tutte ha incarnato l’ideale di real revolutionary occorre spostarci a Cuba e, naturalmente, non può non venire alla mente Ernesto “Che” Guevara, guerrillero, medico e scrittore argentino che è diventato uno dei personaggi di maggiore rilievo della Rivoluzione Cubana.
Il 25 novembre 2016 si è spento, all’età di 90 anni, un altro importante real revolutionary del Nouvo Mondo: Fidel Castro, capo della Repubblica di Cuba dal 1965 al 2008. All’annuncio della morte del lìder maximo sono seguite le più svariate repliche di numerosi capi di stato. Oltre alle più note dichiarazioni di Obama, Putin e Trump, anche il primo ministro giamaicano Andrew Holness non si è fatto attendere e Rivolgendosi a Raul Castro ha dichiarato: “Il Governo e il popolo giamaicano si uniscono a me nel porgere a te, all’intera famiglia Castro ed al popolo cubano le nostre più sentite condoglianze”. Parlando di Fidel Castro Holness ha poi aggiunto: “Entrerà negli annali come uno dei leader che, sebbene proveniente da un paese in via di sviluppo su un’isola caraibica, ha avuto il più grande impatto nella storia mondiale. Molti giamaicani hanno ancora vivido il ricordo delle sue visite in Giamaica ed i travolgenti discorsi in difesa del diritto all’autodeterminazione”.
Inoltre Michael Manley, leader del partito social-democratico giamaicano (PNP) ed uno dei primi ministri più popolari del Paese, era in buoni rapporti con Castro: i due infatti condividevano numerose linee di pensiero, in particolare riguardo il socialismo ed i meccanismi del mercato. Oltre alle visite di Fidel in Giamaica –la prima avvenuta nel 1977, l’ultima nel 2005–, Cuba è stata a sua volta meta di visite da parte di numerosi primi ministri giamaicani come, oltre a Manley, P. J. Patterson, Bruce Golding e Portia Simpson Miller.
Tra la Giamaica e Cuba intercorrono numerosi e solidi accordi da oltre quarant’anni, soprattutto riguardo l’istruzione e la sanità, campi nei quali Cuba è riuscita a creare sistemi solidi e che rappresentano un modello da seguire. A Cuba infatti la sanità e l’istruzione sono ad accesso universale poiché Castro ha esteso questi servizi a tutti i ceti sociali della popolazione. I rapporti tra le due isole caraibiche in questi campi trovano concretizzazione attraverso borse di studio che consentono agli studenti giamaicani di studiare ed effettuare tirocini a Cuba; inoltre la popolazione giamaicana può beneficiare dei servizi offerti da dottori ed infermieri cubani.