Dietro quei lunghi dreadlock e quella chitarra a forma di fucile si nasconde un ex mediano di tutto rispetto. Nonostante i trascorsi da semi professionista, in un’intervista rilasciata al magazine francese So Foot, Puppa Albo racconta di “non essere mai stato molto forte” e che con la squadra in cui giocava non è mai riuscito “a finire in vetta alla classifica, ma sempre quarto o quinto. Poi, quando ho lasciato il calcio, ho iniziato kung fu, poi skateboard che allora era molto popolare”.
In quel tempo era il semplice Alberto D’Ascola e non cantava: “non sapevo che ero in grado di farlo”.
Siciliano di origine, racconta che “quando ero piccolo ci siamo trasferiti a Milano e sono diventato tifoso della Juventus. Erano gli anni di Platini, e nonostante fossi piccolo, avevo sei anni mi pare, me lo ricordo. Poi mi piacevano Dino Zoff, Totò Schillaci e Paolo Rossi”.
Dei giocatori di oggi, spesso famosi più per quello che combinano fuori dal campo che per i risultati sportivi, si salva “Pirlo, un grande”, ma anche “Balotelli mi piace. Il fatto che sia di colore, un nero italiano, può cambiare le cose. Segna una nuova epoca, una pagina nuova per il calcio italiano”, che al momento attraversa l’ennesimo momento imbarazzante, con 41 società sotto inchiesta per frode fiscale: “In Italia ci si occupa di tutti i tipi possibili di reato. La cosa non mi sorprende, insomma. Penso che l’Italia abbia bisogno di andare in chiesa e pregare. Ma la corruzione è ovunque ci siano dei soldi, non solo in Italia, anche in Germania, Spagna e in Portogallo. La corruzione esisterà sempre, come Babilonia. Viviamo tutti a Babilonia”.
Come nel nostro Paese, anche in Giamaica il calcio è molto amato e “tutti ci giocano in ogni posto”. Nonostante questo, la nazionale fatica a ottenere grandi risultati e non sforna talenti. L’ipotesi di Alborosie è che possa essere una questione “culturale”, visto che “i giamaicani sono veloci, potenti ma non hanno grandi competenze tecniche. Ma andiamo avanti, ci muoviamo, le cose cambiano”. In compenso è la Giamaica ad aver prodotto i più grandi velocisti degli ultimi anni. Uno su tutti Usain Bolt, l’attuale icona dell’isola, che qualche tempo fa si era addirittura proposto al Manchester United. “No – commenta Albo -, lui deve pensare a correre e suonare, visto che è un dj molto apprezzato in Giamaica”.
Nato in Italia ma adottato dall’isola caraibica, Puppa Albo ammette di sentirsi “giamaicano” a tutti gli effetti: “Ho il passaporto, sono legalmente un cittadino di questo Paese. Poi sono nato in Italia, quindi sono italiano, ma mi piace definirmi italo-giamaicano”, e ammette che di fronte a una sfida Italia-Giamaica “supporterei la Giamaica, pur sapendo che l’Italia vincerebbe facilmente”. Ma la Giamaica non si è qualificata per i mondiali del prossimo anno in Brasile, così deve trovare un’alternativa: se dovesse scommettere su un vincitore direbbe “Brasile o Spagna, ma mi piacerebbe vincesse qualcun altro” come “il Messico. Il Messico lo meriterebbe“.