Ad inizio dello scorso anno, si erano alzate voci che il Rototom Sunsplash sarebbe potuto tornare in Italia, ancora nella terra che lo ha visto nascere: il Friuli. Non si trattava, a quanto pare, del ritorno del festival vero e proprio ma di un evento di due giorni, organizzato in collaborazione con l’Homepage Festival, di musica reggae nel segno del Rototom.
L’evento, come scrive il Messaggero Veneto, si sarebbe dovuto tenere a partire dal pomeriggio del 17 giugno e sarebbe andato in scena fino al mattino seguente e sarebbe stata una grande occasione di confronto: una prima bozza del programma prevedeva la proiezione di due docu-film e successivamente un dibattito sulle difficoltà presenti nell’organizzare e fare eventi in Italia, con l’intervento del giornalista e politico Giulietto Chiesa. Il tutto si sarebbe concluso con un concerto musicale e, come ha affermato Fillippo Giunta, tra i nomi possibili c’erano quelli di Elisa, Frankie Hi-Nrg, Subsonica, Vinicio Capossela e Pitura Freska, tutti legati alla storia del Rototom.
E invece tutto questo non si farà. A spiegarlo è lo stesso Giunta: “Appena la questura di Udine ne è venuta a conoscenza ha immediatamente chiamato gli organizzatori imponendogli regole e modalità (recintare il parco, aggiungere i tornelli per agevolare i controlli antidroga, ecc…) che Rototom rifiuta categoricamente. Quando imporranno i tornelli a tutti, forse li accetteremo anche noi; ma finchè a essere criminalizzato continua a essere solo il nostro pubblico, la nostra risposta è sempre no grazie. Noi restiamo dove siamo (in Spagna). Sarà per la prossima volta…”
Era il 2009 quando il Rototom disse addio all’Italia: sono passati otto anni e quell’addio sembra essere diventato definitivo a causa delle logiche senza senso del nostro paese.