È stata una delle edizioni del Reggae Sumfest più belle degli ultimi anni con tanta musica, grandi artisti ed esibizioni che hanno coinvolto non solo il pubblico presente ma anche gli spettatori che dall’altra parte del mondo hanno potuto seguire il festival in streaming.
È tra le note positive c’è sicuramente quella che ha visto protagonisti Jah Cure e Fantan Mojah, artisti giamaicani che pochi mesi fa erano finiti sulle prime pagine dei giornali e sui siti di informazione per una vicenda poco piacevole.
Fantan Mojah, infatti, aveva pubblicamente accusato un collega, senza mai fare il nome, di aver cercato di accoltellarlo. Sui social si era fin da subito fatto il nome di Jah Cure e, a quanto pare, era proprio lui la persone indicata dall’autore di brani come Stronger o Rasta Got Soul.
A distanza di due mesi esatti dal fattaccio, è stato il Reggae Sumfest la cornice perfetta per mettere fine non solo a quanto effettivamente accaduto ma anche a quelle voci che erano rimaste vive e che, probabilmente, avevano anche ingrossato la vicenda. È stato Jah Cure a porgere la mano verso il collega e ad invitarlo sul palco durante la sua esibizione: “Non credete a quello che leggete sui social network, credete a quello che vedete” ha detto il cantante prima di chiamare on stage Fantan Mojah e di proseguire affermando “L’unità è la forza“.
I due, una volta sul palco, hanno infiammato il pubblico proponendo il brano Nuh Build Great Man che nel 2005 ha messo insieme i due artisti che sul palco del festival si sono abbracciati ripetutamente.
Nella vita può accadere di avere contese ma senza dubbio merita rispetto chi riesce a mettere da parte il proprio rancore ed il proprio ego e riconciliare un rapporto nel segno dell’unità.