Il countdown per l’uscita di Lily of Da Valley, album d’esordio di Jesse Royal, sta per finire: dal 6 ottobre sarà possibile acquistare il disco sulle principali piattaforme digitali o in formato fisico (CD o vinile). Composto da quattordici tracce e anticipato dai singoli Always Be Around e Generation, nella tracklist del disco sono compresi anche due hit ormai da tempo affermate: Modern Day Judas e la ganja tune Finally.
Alla creazione dell’album ha partecipato anche il produttore Lamar “Rif Raf” Brown; il risultato dei lavori è stato un album indipendente, prodotto senza il sostegno di una grande etichetta discografica, nel quale Jesse e la crew che ha partecipato alla sua realizzazione hanno potuto esprimere al massimo la loro creatività e stile musicale.
Per la distribuzione del disco, invece, è stata coinvolta la Easy Star Records. In merito a questa particolare forma di collaborazione il giovane artista giamaicano ha spiegato: “Abbiamo invitato la Easy Star Records a salire a bordo con noi per quel che riguarda la distribuzione, quindi loro saranno gli unici a distribuire l’album, ma abbiamo assunto un punto di vista olistico per la produzione del disco e siamo noi a produrre la musica, costruire le tracce, girare i video e sviluppare e commercializzare il brand”.
Nell’attesa dell’uscita ufficiale del disco, all’Anchor Studio di Kingston si è tenuta una session privata di ascolto durante la quale il giovane artista giamaicano ha affermato in riferimento alla sua carriera: “Son completamente soddisfatto del punto nel quale mi trovo e della direzione che stiamo prendendo. Non possiamo far altro che essere grati per le numerose benedizioni che Jah ci ha messo di fronte. Fate occhio a ciò che è in arrivo”.
In merito alla scelta sul titolo del disco, questo è un rimando alla Bibbia, in particolare al Cantico dei Cantici (o di Salomone), capitolo 2 verso 1. Come molti artisti giamaicani la cui infanzia e gioventù è segnata dalla partecipazione attiva alle cerimonie religiose, anche Jesse Royal ha avuto questo genere di coinvolgimento attraverso sua nonna, che era la direttrice del coro nella Chiesa Battista di Sudbury nel distretto di Orange, St James. Come afferma lo stesso artista, è grazie a lei che fin dalla giovane età è entrato in contatto con questi versi che “col passare degli anni risuonavano sempre più in InI. Abbiamo iniziato la produzione dell’album ed a buttar giù alcuni nomi [per il titolo del disco] e questo era su una breve lista, più andavamo avanti e più le canzoni puntavano verso quel titolo”.
Con l’uscita di Lily of Da Valley possiamo anche aspettarci una nuova fase della carriera dell’artista giamaicano, per il quale gli ultimi due anni sono stati abbastanza tribolati e segnati dalla scomparsa della madre. Da questa serie di difficoltà nasce Jah Will See Us Through, ultima traccia del disco che lo stesso cantante ha definito la sua preferita e che si propone come un inno a non lasciarsi buttar giù dalle avversità della vita.
In generale riguardo il disco Jesse ha affermato: “Voglio che gli ascoltatori alla fine dell’ascolto siano felici, si sentano sollevati e rispettosi della nostra creatività, perché per noi è necessario dare alla gente qualcosa che non avevano. Perciò abbiamo cercato di fare del nostro meglio per assicurarci che i suoni, le frequenze, la selezione dei brani e le sequenze di accordi fossero perfette – andando a produrre nuova musica e dando alla gente una parte di me che non han mai visto prima”.