Dopo la magica notte dello scorso anno con i Twinkle Brothers, anche quest’anno la Festa di Riscossa Popolare che si tiene in Luglio presso il Parco dei Camaldoli di Napoli, ha aperto i battenti con un altro grande concerto, quello di Ken Boothe, Mr. Rocksteady, dal titolo di un suo disco del 1968. Un personaggio che ha viaggiato nella musica per più di 50 anni, il suo ultimo lavoro discografico si intitola appunto “Journey”. Questo grande interprete ha visto la sua isola passare dall’entusiasmo e le speranze per l’indipendenza ottenuta ne 1963, fino ad arrivare lentamente e inesorabilmente al declino dell’economia e alla tragica situazione attuale, dovute come racconta in una delle canzoni dell’ultimo album, al “New world order” il nuovo ordine mondiale, che sta portando alla rovina le economie più deboli, che vengono sopraffatte da quelle (poche) più forti e prepotenti.
Dopo una gradevolissima selezione a cura di Ciccio Sciò, dei Torreggae, che ci ha deliziato con rocksteady e ska “vintage” dai mitici 7” pollici jamaicani, inizia il concerto del grande Ken che piazza una dopo l’altra tutte le sue hit, da Cry over you ad Artibella, compresa una versione molto suggestiva del Padrino, le sue nuove canzoni citate precedentemente e una versione a cappella di Christopher Columbus che lascia senza fiato la folla presente. Veramente una cosa di altissimo livello. Viene supportato da una band genovese, Andy Mittoo e The Grove Maker. La ovvia richiesta di bis viene accolta dal nostro con molto entusiamo, ed è veramente contento di quello che vede e dalle acclamazioni continue e ringrazia tutti. D’altronde durante il concerto ha esclamato “I don’t sing for money, I sing for the people” ed è assolutamente la verità. Si termina alla grande con “Everything I own” cantata insieme al pubblico festante.
Un’altra serata storica, in quella che sta diventando una piacevole abitudine alla Festa popolare.
Jah bless Ken Boothe!
Recensione, foto e video a cura di Fat Professor