Ancora problemi per Queen Ifrica. La star del reggae è stata costretta a non esibirsi all’Amazura Concert Hall nel Queens, a New York, dove era tra l’altro headliner. A causa della crescente pressione avanzata dalla comunità gay verso gli organizzatori del festival, è stato all’ultimo minuto deciso di non proporre sul palco lo show della cantante giamaicana, nativa di Montego Bay.
Queen Ifrica in passato aveva espresso pensieri omofobi, cosa molto ricorrente sopratutto nel reggae giamaicano. E non è la sola visto che tanti altri artisti come Capleton, Sizzla e Tony Rebel avevano espresso il loro pensiero, venendo successivamente boicottati dalla comunità omosessuale che in alcune occasioni ha fatto delle vere e proprie campagne per non far arrivare questi artisti nel proprio paese.
Il fatto che riportiamo è accaduto sabato 24 maggio, in seguito alla contestazione avvenuta fuori il locale dove si doveva esibire l’artista. A “capeggiare” le proteste c’era Daniel Dromm, consigliere comunale della città e dichiarato gay che ha fatto valere le sue ragioni: “Qui a Queens, non abbiamo bisogno di persone omofobe come lei per diffondere un messaggio di odio“.
Un episodio analogo a quello accaduto a New York in questi giorni, era successo anche nel 2013 quando la JAGLA (Jamaica Association of Gays and Lesbians Abroad) aveva fatto valere i propri diritti portando all’annullamento del concerto di Queen Ifrica al Rastafesta International Reggae Concert, un festival che si tiene ogni anno in Canada.