Si doveva tenere ieri, lunedì 8 maggio, ma il processo di Ninjaman è stato ancora una volta rimandato. Il cantante giamaicano e suo figlio Janiel, insieme ad altri due uomini (di cui uno nel frattempo è deceduto), sono accusati dell’omicidio di Richard Johnson, assassinato con un colpo di pistola il 16 marzo 2009 a St Andrew, un parish di Kingston.
Una vicenda che però sembra destinata a non avere fine: sono ormai passati otto anni e ancora non è stato possibile sapere se Desmond Ballentyne, vero nome di Ninjaman, è stato coinvolto in questa brutta storia. Il primo processo si tenne nel luglio del 2012 ma venne rinviato a causa dell’assenza di una gran parte della giuria: solo 15 su 58 si presentarono in aula. Un anno fa altro rinvio a causa dell’assenza dei testimoni, fino ad arrivare ad oggi, o meglio ieri, quando il processo è stata nuovamente rinviato al prossimo 2 ottobre.
Questa volta ad essere assente è stato addirittura il giudice, oltre a non esserci nessuna aula giudiziaria disponibile per ospitare il processo. E così ecco l’ennesimo rinvio che ha portato il rappresentante di Ninjaman ad esprimere tutta la propria amarezza a riguardo: “Questa è la sesta volta che viene impostato il processo con alta priorità e per la sesta volta viene rimandato“.
Neita Robertson ha poi aggiunto: “Il mio cliente sta subendo danni irreparabili. Vogliamo solo un processo equo“. Dopo otto lunghi anni, non siamo ancora giunti alla fine (ma neanche all’inizio) di questa vicenda: il sistema giudiziario giamaicano è uno dei più lenti al mondo e questa è l’ennesima prova.