Ormai di Bob Marley sappiamo tutto o quasi, grazie ai tanti libri scritti sul re del reggae e ultimamente grazie anche al film documentario realizzato da Kevin Macdonald. Ma dell’artista reggae più amato non si smette mai di imparare e scoprire cose nuove e l’ultimo documentario uscito ne è la prova.
Rastaman Land è un documentario italiano che racconta il viaggio in Etiopia che Bob Marley ha compiato nel 1978. Per chi non lo sapesse l’Etiopia è la “terra promessa” nella cultura rasta e fu la terra alla quale Marcus Garvey indicò di guardare e predicò la profezia contenuta nella Bibbia amarica, ovvero l’incoronazione in Africa di un Re nero, che avrebbe cacciato il colonialismo ed estirpato il male. Incoronazione che poi avvenne realmente con Hailé Selassié I che divenne Imperatore d’Etiopia. E per Marley, seppur nativo jamaicano, l’Etiopia è stata sempre la sua terra. E finalmente qualcuno ha pensato di raccontare quel viaggio, grazie al racconto di quei rasta, amici e coetanei di Marley che con lui sono stati in quei giorni ad Addis Abeba e Shashamane.
Un racconto splendido che racconta anche alcuni aneddoti: la canzone “Zimbabwe” che poi Marley cantò al concerto per l’indipendenza del paese africano, fu scritta proprio in quei giorni a Shashamane. Inoltre nel documentario si racconta anche dell’ultima telefonata che il re del reggae fece prima di morire all’amico Jah Flipping, in cui esprimeva il desiderio di andare a morire in Etiopia ed essere sepolto a Shashamane, cosa che poi sappiamo tutti non essere avvenuta. E tra l’altro Addis Abeba nel 2005 è stata sede anche dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario dalla nascita di Marley, un evento unico che rimarrà nella storia e dove la moglie Rita Marley espresse la volontà un giorno di portare i resti del marito proprio in Etiopia.
Il documentario è stato realizzato da Giorgio Battaglia con la regia di Giancarlo Russo e la collaborazione di Ras Tewelde ed è andato in proiezione per la prima volta al Festival Popoli e Religioni di Terni il 23 novembre e che speriamo presto di vederlo disponibile anche per tutti coloro che non hanno potuto assistere a questa prima proiezione.