Si chiama “Push” l’album di debutto degli Indubstry, la dub band campana attiva dal febbraio 2010 e che in questi anni ha partecipato ai più importanti festival reggae e dub, oltre ad aver aperto diversi concerti dei 99 Posse. Questo album arriva dopo mesi di lavoro: il tutto è infatti iniziato esattamente nei primi mesi del 2012 e dopo un lungo periodo di studio, per arrivare a quelle sonorità che si erano create nella mente della band, è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 e dall’8 marzo è disponibile nei digital store e nei negozi con etichetta Suonivisioni e distribuzione Audioglobe. Un album che dimostra come il gruppo abbia raggiunto una maturità compositiva e che era stato anticipato dalla pubblicazione del primo singolo estratto, ovvero “Rasta Soldiers” di cui era anche uscito un bellissimo video. Una canzone questa, a cui aveva preso parte anche Marcello Coleman e in cui venivano anticipate quelle che sarebbero state le sonorità di “Push”.
Nel disco infatti ritroviamo quei ritmi in levare tipici del reggae made in Giamaica, ai quali vengono affiancati i più potenti suoni dub oltre a massicce dosi jungle. Non a caso “Push” è stato prodotto e missato da Madaski, storico componente degli Africa Unite e membro dei The Dub Sync che sicuramente avrà messo a disposizione tutta la sua esperienza in materia. E tutto questo si intuisce già da quando clicchiamo play e parte la prima traccia del disco, ovvero “Lies” dove a farla da padrona, almeno inizialmente, è una classica base reggae che lascia spazio poi alle sonorità più dub. Una canzone più addolcita rispetto ai classici canoni del gruppo dove tra i vari generi mescolati non manca anche un tocco di elettronica, cosa che appunto manca in “Lies”. Sulla stessa linea la traccia seguente “Write Your Page” che però si infiamma e diventa più coinvolgente con un bellissimo finale in cui il cantante Filippo D’Avanzo ripete “We want be a legal sound, but we want be a legal soul“. Si arriva alla traccia numero tre che è la già citata “Rasta Soldiers” ed è l’unica traccia in cui troviamo una featuring vocale. Le altre due collaborazioni infatti sono strumentali, ovvero in “Lies” c’è Michele Acanfora (Jovine) alla tromba e in “Absolutely” il sax di Paolo Parpaglione (Africa Unite, Bluebeaters). E proprio quest’ultimo brano è la traccia numero quattro di “Push” che viene seguito da “Baby Soldiers” una canzone in cui in primo piano c’è sicuramente il testo: è importante la tematica affrontata, ovvero quello del dramma dei bambini soldato.
Un punto forte di questo disco sono proprio i testi dove i temi affrontati sono molteplici e quasi tutti di impronta sociale. Proprio per far arrivare il messaggio ad un pubblico più ampio e quindi essere maggiormente capito e diffuso, i testi sono in inglese con influenze patois, mentre solo “Asse Mediano” è in dialetto napoletano per mantenere comunque un legame forte con le proprie radici. Non mancano poi le dialettiche Rastafari che rendono l’album un invito ad una resistenza “positiva”, tipico della tradizione jamaicana. Da qui viene anche capito il nome dell’album, “Push” che il gruppo ha spiegato così in una recente intervista: “Push è l’input. Qualsiasi processo in questa realtà comincia con una spinta, anche la nascita di un individuo comincia con una spinta. Noi spingiamo noi stessi, cerchiamo si spingere, di resistere. E’ sia un’interpretazione in chiave di spinta sia in chiave di resistenza“.
Gli Indubstry, che si definiscono la fabbrica del dub intesa però più come impresa familiare, sono composti da Filippo D’Avanzo, Francesco Punziano, Giancarlo Aquilonia, Domenico Vitolo e Alfonso D’Ambrosi. Sul web li potete trovare sul sito www.indubstry.com oppure sulla pagina Facebook “Indubstry“.
Tracklist Push
1. Lies
2. Write Your Page
3. Rasta Soldiers (feat. Marcello Coleman)
4. Absolutely
5. Baby Soldier
6. Asse Mediano
7. Ancient Prophecies
8. True Love
9. Brothers Unite!
10. Tools
11. Alfa Dub (Write Your Page Madaski Version)
12. Baby Soldier Dub (Madaski Version)