Ci sono tre giamaicani: il primo va a Trinidad e Tobago e viene arrestato, processato e rispedito a casa; il secondo pure ed il terzo anche. Sembra una barzelletta ma è pura realtà. È quello che sta accadendo da qualche mese sull’isola caraibica dove si è passati dalle parole ai fatti e all’azione, o meglio all’azione legale.
Fu Anthony B a “lanciare questa moda” lo scorso giugno: il bobo mise piede a Trinidad e Tobago per un concerto ma mentre era sul palco venne arrestato e trascinato via con la forza. Un mese più tardi toccò a Busy Signal che venne fermato dalla polizia poco prima della sua esibizione. Entrambi per lo stesso motivo: concerti organizzati e mai andati in scena ma senza restituire i soldi ai promoter.
Sulla stessa linea è Jah Cure che si è recato a Trinidad e Tobago dove sabato 26 settembre ha tenuto un concerto. Non appena terminato lo show il 36enne cantante è stato arrestato dalla polizia di Port Of Spain, capitale del paese, e portato al Palazzo di Giustizia dove gli è stato presentato un conto di 83mila dollari locali (pari a poco più di 11mila euro). Una somma che il giamaicano si è intascato per un concerto mai tenuto: insomma, proprio come i suoi due colleghi. A Jah Cure è stato permesso di tornare in libertà non prima però di aver pagato 6mila dollari con l’obbligo di presentarsi in tribunale il mattino seguente per stabilire i tempi massimi entro cui pagare la restante somma di denaro.