Sono passati ben 88 anni dal 2 novembre 1930, data che segnò l’incoronazione di Haile Selassie. Sappiamo quanto la sua figura sia importante nella comunità rastafariana e di conseguenza nella musica reggae, dove numerosi artisti si espongono spesso con quelli che sono i colori della bandiera etiope e con numerosi richiami al volto del re. Anche la musica stessa è piena di riferimenti al movimento rasta e quindi ad Haile Selassie: ricordiamo, per esempio, numerosi brani e testi di Bob Marley. Tutti noi, almeno una volta, intonando Exodus, abbiamo cantato “Exodus, all right! Movement of Jah people!“.
Tutto questo è figlio di quel giorno, appunto il 2 novembre. Un’incoronazione che non solo rimarrà scritta nei libri di storia dell’Etiopia (e anche in quelli italiani visto la successiva invasione di Mussolini nel 1936) ma che ha dato il via a quello che è diventato poi il movimento rasta. Marcus Garvey, anni prima, aveva profetizzato l’incoronazione in Africa di un re nero che avrebbe sconfitto il colonialismo e avrebbe permesso il ritorno in Africa della sua popolazione. Così, quando il giovane Tafari Makonnen Woldemikael venne proclamato imperatore sotto il nome di Haile Selassie, i neri della Giamaica videro l’avverarsi di questa profezia e diedero vita al movimento del rastafarianesimo che prende il nome da ras (re) e Tafari (nome di battesimo di Haile Selassie).
Secondo la tradizione etiope, Haile Selassie I è il duecentoventicinquesimo discendente della dinastia Salomonide, che secondo la tradizione ebbe origine dal re Salomone e dalla regina di Saba. Le prime mosse di Selassie, una volta incoronato, furono quelle di varare la prima costituzione etiopica, di creare un primo senato di notabili e di fondare l’Università di Addis Abeba. Successivamente concesse delle terre per il rimpatrio dei giamaicani rasta: ancora oggi a Shashamane, cittadina a 240 km a sud di Addis Abeba, nella Regione di Oromia, c’è una folta comunità di rastafariani di tutto il mondo che hanno fatto ritorno in Africa.
Il regno di Selassié andò avanti fino al 1936: l’Etiopia venne invasa e conquistata dall’Italia fascista ed il re scelse volontariamente di lasciare l’Etiopia per cercare, in tutti i modi, di far aprire gli occhi alla Società delle Nazioni che aveva sanzionato inutilmente l’Italia (la quale riceveva ancora aiuti bellici dagli altri paesi). Nel 1941 gli inglesi, resisi conto della situazione in Africa Orientale (e ovviamente, anche per interessi) coalizzarono la ‘Gideon Force’, assieme ad alcuni sudafricani e militari etiopi per debellare l’occupazione italiana e riconsegnando il trono ad Haile Selassie che rimarrà al potere fino al 1974, anno in cui salirà a governo Haile Mariam, conosciuto anche come Negus Rosso per l’enorme numero di morti sotto il suo regime e che cercò in tutti i modi di salire al trono riuscendoci solo nel 1977. Per l’Etiopia, divenuta repubblica popolare democratica, sarà solo l’inizio di una grande piaga che durerà fino ai giorni nostri.
Altre ricorrenze:
- 1951: nasce Susan Cadogan;
- 1958: nasce Lone Ranger.