Alla fine è successo davvero: questa notte, quello che tanti temevano, si è trasformato in realtà. Ziggy Marley ha vinto, con l’omonimo album, per l’ennesima volta il Grammy come miglior album reggae dell’anno. Sicuramente sarà un buon album ed il figlio di Bob è un grande artista ma in trentatré edizioni sono state ben otto le statuette che si è aggiudicato, praticamente una per ogni album.
Numeri che fanno pensare subito allo scandalo, anche considerando che delle ultime quattro edizioni Ziggy ne ha vinte addirittura tre, di cui una, nel 2014, con un disco live. Nessuno scandalo ma senza dubbio questo premio ha perso definitivamente ogni briciolo di credibilità che era rimasto.
Niente da fare per i Raging Fyah, considerati da tutti i favoriti, o Devin Di Dakta che, supportato da Sly & Robbie, sognava un riconoscimento così importante. Restano a bocca asciutta anche i Soja che si erano addirittura presentati sul red carpet di Chicago e che, per la seconda volta, tornano a casa a mani vuote così come J Boog ed i Rebelution.