Giorno dieci al One Love World Reggae Festival. Ci si prepara ai saluti, ai ringraziamenti e c’è anche chi, a fine serata, cerca di trattenere qualche lacrima. La terza edizione di questa fantastica rassegna reggae, la seconda al Camping Girasole, chiude i battenti con un’ultima giornata di concerti tutti made in Friuli Venezia Giulia.
I primi a salire sul palco sono i Playa Desnuda, band in attività da dieci anni e con alle spalle un numero incredibile di concerti. Lo show inizia poco prima delle 21 e subito il gruppo di Udine sul palco cerca di animare il pubblico presentando diversi singoli del nuovo album atteso per i prossimi mesi. Tanti i brani inediti e mai ascoltati prima alternati a classici più noti del repertorio della band che dopo un’ora scarsa di show, ma non prima di un dovuto bis, lascia la scena ai pordenonesi Catch a Fyah. I giovani ragazzi, attualmente alle prese con la realizzazione del loro album di debutto sotto la prestigiosa guida di Paolo Baldini, sono in attività dal 2005 e sul palco del One Love Festival sanno subito come farsi apprezzare grazie ad un classico reggae che ti scalda il cuore.
Dal pubblico si alza forte il coro “Mellow Mood, Mellow Mood” e finalmente arriva il turno della band italiana del momento. Con un recente nuovo disco, 2 the World (continuo e gemello del precedente Twinz) viene proposto uno show nuovo e sul palco, rispetto all’ultima volta che ho avuto il piacere di vedere i Mellow, notiamo alcuni cambiamenti con l’aggiunta di un chitarrista. Poi son sempre loro con Jacob e Lo alla voce e chitarra, Jules I al basso e Pippo alle tastiere. Si parte subito forte con Inna Jamaica pt.2 proposta come prima canzone della serata: sul palco sale anche Forelock che, insieme a Sativa, ha prestato la sua voce proprio in questo brano di 2 the World.
Il nuovo show sembra, sin dalle prime battute, all’altezza dei precedenti dischi: sul palco i gemelli Garzia sanno come coinvolgere il pubblico e con grande carica ed energia, riescono a far ballare e muovere la massive a ritmo di musica. Visto da davanti, si rimane colpiti dall’ondata di mani che si muovono a destra e sinistra, dall’alto verso il basso. Vengono proposti i nuovi brani come Criminal, Innocent, Bun mi Heart e Wipe Awa. Non mancano poi brani del precedente disco Twinz come Memba December, Closed Doors, Dig Dig Dig, Tun it Up e la hit Inna Jamaica che fa impazzire il pubblico sottopalco e non solo. E per i più affezionati, grande coinvolgimento anche per i brani che hanno reso famosi i Mellow Mood: stiamo parlando di successi come She So Nice ma sopratutto Dance Inna Babylon. Per me che ho visto la band friulana decine e decine di volte, è sempre un divertimento ballare e ascoltare la loro musica in prima fila, segno di come sanno rinnovare il proprio show anche a distanza di poco tempo. Il concerto è sempre un mix di energia ed emozioni: a brani più “carichi” tutti da saltare, vengono alternati canzoni più lente. La chiusura è da brividi con Don’t Leave I Lonely.
Finisce così questa terza edizione del One Love Festival che anche quest’anno ci ha saputo regalare concerti di grandi artisti del passato, del presente e del futuro. Dopo i dovuti ringraziamenti a staff, artisti e pubblico, ci si sposta tutti quanti in dancehall per l’ultima volta: Red Storm ci fa ballare fino a notte inoltrata. Con ancora le vibes che circolano nel sangue, mentre il treno ha da poco lasciato Latisana con direzione casa, sale già un pizzico di nostalgia, sentimento che nasce in seguito a grandi esperienze. Da parte mia un ringraziamento speciale, per ospitalità e per aver reso possibile tutto questo, a Nicola, Lucio, Manuel e tutti coloro che in questi dieci giorni mi hanno fatto sentire a casa, in una famiglia reggae.
Greetings massive e grazie One Love Festival. Ci vediamo l’anno prossimo per la quarta edizione!
Foto, video e recensione a cura di Andrea Izzo (leggi il diario day by day anche su onelovefestival.it)