Anche se nessun media italiano ne sta parlando con dovuta attenzione, dall’altra parte del mondo sono giorni ed ore di grande angoscia. L’uragano Matthew, considerato uno dei più potenti dell’ultimo decennio, ha fatto e sta facendo paura a paesi come Giamaica, Haiti e Cuba.
C’era grande preoccupazione sull’isola del reggae per l’arrivo del temibile Matthew: nonostante in molti hanno certato di smorzare i toni con vignette satiriche, la popolazione giamaicana ed in particolare quella della costa sud hanno temuto il peggio. Numerosi artisti hanno speso parole di supporto verso la popolazione, altri hanno cercato di dare notizie postando immagini o video: e proprio dalle clip abbiamo visto anche alcune scene incredibili con uomini che spostavano la propria casa con un trattore.
Proprio mentre Matthew stava facendo rotta sulla Giamaica ha diminuito la sua potenza e le conseguenze sono state meno gravi del previsto ma lasciando comunque conseguenze pesanti: in poco tempo le strade di Kingston sono state inondate in seguito a corsi d’acqua che hanno straripato. Adesso che la paura è passata, si può iniziare a fare la conta dei danni ma la prima buona notizia arriva dalla riapertura degli aeroporti (chiusi da un paio di giorni) che permetteranno così l’afflusso di turisti.
È andata molto peggio ad Haiti e Santo Domingo che sono stete gravemente colpite da Matthew: le due isole caraibiche sono letteralmente in ginocchio e hanno già chiesto aiuto ai paesi vicini per un immediato sostegno. Sono già sette le vittime dell’uragano, mentre l’Unicef ha lanciato l’allarme parlando di 4 milioni di bambini a rischio per l’acqua contaminata.
Proprio in queste ore l’uragano si sta muovendo su Cuba, con una velocità di 7km/h, dove sono state registrate raffiche di vento che hanno toccato i 250 km/h (per la precisione a Guantanamo). La paura cresce anche negli Stati Uniti.