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Luciano ci mette la faccia e spiega i motivi dell’annullamento del tour (video)

AGGIORNAMENTO: il tour si farà. Leggi le ultime novità.

Rivolgendosi ai fan, ai promoter europei ed ai paesi in cui si sarebbe dovuto esibire, Luciano porge le sue più scuse per l’annullamento del Zion Awake Tour, che si sarebbe dovuto svolgere tra novembre e dicembre con il supporto della Boomrush Band, già backing band di artisti internazionali come Spragga Benz, Perfect Giddimani, Sara Lugo e Uwe Banton per citarne alcuni.

La principale ragione dietro l’annullamento è stata l’organizzazione del tour, non approvata da The Messenjah e che si è sentito preso in giro dall’organizzatore T-Boy di Brema (Germania). Visto il lavoro compiuto negli ultimi anni da Luciano, e il rischio di veder anni e anni di lavoro impiegati per la creazione di una carriera spazzati via da una organizzazione improvvisata. L’artista cinquantaduenne, prima in una dichiarazione scritta e successivamente in un videomessaggio comparso sulla sua pagina Facebook, ha espresso il suo sfogo e promesso che il tour verrà ri-programmato e, una volta organizzato in maniera adeguata, sarà possibile vederlo di nuovo sui palchi del vecchio continente.

L’artista, nominato due volte per il Grammy, nel video continua parlando del 1992, quando ha intrapreso in maniera professionale la carriera di musicista e di come, a volte e per alcune persone, il music business sia semplicemente un modo per fare soldi, senza ritegno e senza rispetto per il lavoro altrui. Tornando a parlare dello Zion Awake Tour, Luciano afferma che l’organizzazione gestita da T-Boy non rispecchiava il suo stile: oltre a non consentire al manager di Luciano di accompagnarlo, anche il sound engineer dell’artista non sarebbe stato in grado di prendere parte al tour perché coinvolto in un incidente. Ultimo ma non meno importante aspetto, la logistica: the Messenjah si sarebbe dovuto spostare seguito da un solo harmony singer (quando nei precedenti tour oltre alla band erano presenti sul palco tre harmony singers).

Lo sfogo dell’artista continua: “Se è così ok, preferisco tornare sulle colline” esortando gli addetti ai lavori, per i futuri concerti, a contattate Anthony Cargill, suo personal manager, e sottolineando che ogni altro mezzo di booking esterno si tratta di una frode.

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