Ormai da alcuni anni una tappa a Torino nel tour di fine anno dei Mellow Mood è diventata d’obbligo… ed ogni anno i gemelli Garzia sanno accattivare e intrigare la massive, proponendo uno show sempre vincente sia per l’energia e il coinvolgimento trasmesso al pubblico sia per gli ospiti che accompagnano sul palco la band di Pordenone: nel 2013 si trattava di Sr. Wilson, mentre nel 2014 è stato presentato DubFiles, ambizioso progetto del dubmaster Paolo Baldini ulteriormente amplificato nel 2015 con La Tempesta Dub Festival, che in cinque date in giro nei locali italiani ha presentato al pubblico del Bel Paese artisti ad alcuni già noti per le collaborazioni coi Mellow Mood (Jah9, Richie Campbell e Forelock per citarne alcuni), oltre a nomi nuovi come Micah Shemaiah, uno dei protagonisti giamaicani insieme alla comitiva italiana del documentario DubFiles at Song Embassy.
Ma tornando al presente, la novità di quest’anno proviene anch’essa, come i Mellow Mood, da Pordenone: si tratta dei Catch a Fyah, che quest’estate han presentato Shine, debut album la cui produzione è stata curata dalle sapienti orecchie di Paolo Baldini. AI conterranei dei Mellow Mood è spettato l’opening act: la presentazione alla massive torinese avviene sulle note di So Many Wars, ricevendo una pronta e calorosa risposta. segue Hotter than the Sun, ma è con Shine che la folla esplode: ad un certo punto del brano Paolo, lead singer del gruppo, si accovaccia sul palco seguito dagli altri membri della band e incita la massive ad andare giù: anche la musica rallenta, per poi ripartire energica mentre in contemporanea la folla esplode un un boato e salta a ritmo di musica.
Durante lo show dei Catch a Fyah, oltre a canzoni contenute nell’album d’esordio come Likkle Bit, per l’occasione arricchita da una dub version curata sul momento da Paolo Baldini , vengono proposti anche brani inediti come Let Me Go, River e Pure. Il brano di congedo è Forever e, dopo aver ringraziato il pubblico, comincia il riallestimento del palco per i Mellow Mood. L’attesa del pubblico è palpabile e, una volta che i musicisti han preso posizione notiamo che Paolo, il cantante dei Catch a Fyah, riprende posizione sul palco questa volta nel ruolo di chitarrista. Ormai è tutto pronto e, dopo una versione strumentale di The Heathen, lo show comincia sulle note di Sufferation: dai monitor si sentono i due gemelli di Pordenonde che esordiscono “Torino are you ready?” prima di intonare la prima parte della tune e salire sul palco accolti da un’ovazione della folla. Si susseguono rapidamente Criminal, Memba December e Twinz Invasion e She’s So Nice, e l’energia trasmessa in ogni canzone dai due gemelli ricevono sempre pronta reazione da parte del pubblico.
I brani successivi come Inna Jamaica pt. II e Well Well Well assumono toni più riflessivi, ed è degna di nota l’interpretazione del bassista Giulio Frausin (aka Jules I), che del brano Wipe Away esegue la parte vocale originariamente cantata da Jah9 ricevendo un’ovazione dalla folla. Ad un certo punto Jacob si rivolge alla massive: “Ci siete ancora? Siete carichi? Do you love reggae music?”; dopo il boato della folla continua: “Do you love Jamaica?”… ed il brano successive non può che essere Inna Jamaica, cantata a gran voce dalla massive insieme alla band. Con Innocent, il brano successivo, dopo aver chiesto al pubblico se gli piace anche la dub music ed aver presentato Paolo Baldini, si assiste ad una dub session curata dal dubmaster cui si aggiunge l’assolo di basso di Giulio, salutato dalla folla nuovamente con un boato.
Il tempo scorre, ma prima di dover salutare la massive c’è ancora spazio per un po’ di canzoni come un medley dei due brani Twinz e Tun It Up seguito dall’energica Weh Yuh Trend. La band scende dal palco, ma il pubblico chiama e chiede a gran voce un bis: il primo brano di questo encore è Take Over, brano scritto nell’estate 2016 dai gemelli di Pordenone come tributo al lottatore di arti marziali irlandese Conor McGregor. You Don’t Know è il secondo brano proposto con l’arricchimento dub e sulla cui linea di basso il pubblico salta a ritmo. È il momenti dei ringraziamenti (ai Catch a Fyah, a Paolo Baldini e “chi ha organizzato questa festa”) prima di intonare Dance Inna Babylon, brano con cui si raggiunge l’apice dello show e la massive canta e salta a ritmo di musica insieme ai gemelli. È il momento di chiusura e sulle note di Don’t Leave I Lonely cominciano a levarsi gli accendini; dopo l’annuncio di Jacob che con quest’anno si conclude il Twinz-2 the World tour ma promettendo che ci saran presto buone notizie, la melodia diventa quella di Bun Mi Heart e la folla esplode in un’ovazione. È difficile esprimere le sensazioni provate quando si ascolta questo brano, sia stando seduti tranquilli su una poltrona o nella bolgia della metro col volume degli auricolari a mille, ancora più difficile è esprimere le sensazioni che si provano ascoltandola dal vivo. Quello che però è facilmente descrivibile è il senso di empatia che vieni a provare con la persona di fianco a te, sia che si tratti di un amico o di un perfetto sconosciuto: saran la linea melodica e le parole del brano, fatto sta che, per quel paio di minuti, tutti percepiscono il significato della frase “One love, one heart, one soul”.
Scaletta Catch a Fyah:
So Many Wars
Hotter than the Sun
Keep On Falling
Let Me Go
Likkle Bit + dub di Paolo ai controlli
River
Shine
Pure
Forever + dub di Paolo ai controlli
Scaletta Mellow Mood:
Sufferation
Criminal
Memba December
Twinz Invasion
She’s So Nice
Inna Jamaica pt. II
Closed Doors
Wipe Away
Well Well Well
Inna Jamaica
Innocent + dub di Paolo ai controlli
Twinz/Tun It Up
Weh Yuh Trend
Take Over
You Don’t Know
Dance Inna Babylon
Don’t Leave I Lonely/Bun Mi Heart