Avevamo già affrontato il problema della crisi che sta vivendo lo Sting, il celebre festival giamaicano che ogni anno, da trent’anni, va in scena il 26 dicembre. Un pezzo di storia della musica reggae e dancehall che è stato un punto di riferimento per i migliori artisti della scena.
Fino ad ieri, quando mancavano circa una decina di giorni a quella che annualmente è una data cerchiata sui calendari di tutti gli appassionati, dall’organizzazione tutto taceva. Nessun annuncio, nessuna prevendita, nessuna lineup. Il sito ufficiale è completamente vuoto e riporta solo la frase “Sting 2016 The Celebration” seguito appunto dalla data 26 dicembre. I social invece sono quasi deserti: l’ultima attività risale allo scorso 3 dicembre e la precedente addirittura al mese di marzo. Strano per un festival che doveva essere alle porte.
Nelle ultime ore è, purtroppo, arrivata la conferma ufficiale: lo Sting 2016 non si farà. L’annuncio è stato dato da Isaiah Laing, uno degli organizzatori del festival, che ha spiegato i motivi durante la trasmissione televisiva OnStage. “Negli ultimi otto anni non c’è stato un profitto con lo Sting. Mancano gli headliner e così la folla non è venuta” ha detto Laing, individuando in questi punti i motivi della cancellazione.
Quale sarà il futuro dello Sting? Dalle parole pronunciate pare che si andrà verso una formula rinnovata dal quale capiamo che il festival non sarà più lo stesso. Uno Sting Gospel? Uno Sting in giro per il mondo? Per il momento sono queste le ipotesi sul quale stanno lavorando: la cosa certa per Laing è che nel 2017 lo Sting si farà.